Si avvicina turpemente la lugubre ricorrenza di S.Valentino, che obbliga tutti gli innamorati e fare pubblico
sfoggio del sentimento che li lega, buttando dalla finestra vagonate di soldi
che potrebbero essere stati tranquillamente spesi meglio, invece che in frivolezze e festeggiamenti. Ad ogni modo,
obblighi a parte, quello che ci interessa è il fidanzamento alla napoletana,
quello vero, quello che rovina intere famiglie, quello che prevede la partecipazione
attiva dei parenti fino all’ottavo grado, quello che si consuma “in casa”,
insomma quello che può esserci solo a Napoli. Ma quali sono i segnali che
possono farvi capire che state vivendo
un tragico fidanzamento “alla napoletana”? Eccovi un rapido elenco che potrà
aiutarvi a comprendere in quale guaio vi siete cacciati:
1)
Dopo
40 secondi netti dal primo bacio, vi ritrovate già in casa di lei a parlare con
vostro suocero.
Non avete ancora terminato di ravanare tra le labbra della
vostra amata, che già siete seduti al tavolo del salotto di vostro suocero (che
poi è anche la camera da pranzo e quella da letto, se siete in un vascio), il
quale vi fa più o meno il terzo grado dispensando pacche sulle spalle. Non
importa considerare che eravate entrambi ubriachi e che speravate di usare la
vostra novella compagna come mezzo per insaponarvi la cugina, ormai è fatta.
Ah, non badate al cartoccio di paste che vi siete ritrovati in mano, le nubende
sono solite procurarsene uno con mezzi che farebbero impazzire il più ostinato
dei Giacobbo…..
2)
‘a
fedina
Il vostro suocero sta già blaterando sul suo piacere di
conoscervi mentre voi State solo aspettando che compaia il cartello di Scherzi
a Parte per tirare un sospiro di sollievo quando la vostra amata comincia a chiarire
che lei l’anello lo preferisce di oro bianco perché è bionda (pittata, ma non è
il caso di essere pignoli). Il segnale è chiaro ed inquietante: l’acquisto
della fedina va assolutamente perfezionato, affinché si ufficializzi la vostra
relazione. Il fatto che voi questa relazione non la volevate nemmeno non conta
più, adesso c’è solo un sigillo da applicare al vostro amore per cui, senza
sapere come, vi ritroverete nottetempo in un sottoscala del centro storico,
dove l’amico ricettatore di vostro cognato vi aspetta per incidere il nome
vostro e della vostra amata su quei cerchietto di materiale pregiato. Un solo
consiglio, fate parlare lei al momento dell’incisione, specie se il nome no
gliel’avete ancora chiesto
3)
Il
destino toponomastico dei vostri figli è già segnato.
A stento ricordate il cognome della vostra fidanzata,
eppure già lei immagina di chiamare il vostro primogenito col nome dello gnoro.
Non stupitevi se, pur di potare a termine il piano criminoso, è disposta a
storpiature clamorose, l’ordine costituito va rispettato a qualunque costo.
Quindi vi toccherà fare un numero imprecisato di figli (pecchè sinò nun site bbuono) e di chiamarli, nell’ordine, come:
vostro padre, vostra madre, vostro suocero, vostra suocera, tutti i parenti
morti prima del tempo in ordine decrescente in funzione del grado del legame,
tutti i parenti dispersi, amici d’infanzia morti, animali da compagnia e così
via. Poco importa se il rispetto delle consegne non collima col sesso dei
vostri figli: Aniella, Concetto, Salvatora e Anno capiranno…..
4)
La
vostra fidanzata vi chiama già ripetutamente ed in pubblico “amò”
Siete ancora sotto choc, la nonna della vostra fidanzata vi
sta porgendo un caffè d’ordinanza, rigorosamente sciacquato, e già la vostra
donna si profonde in arditi “amò, aspetta dduje minuti ca mo’ arriva pure
fratomo Geretiello, amò, haje capito, amò?”, del tutto incurante delle
ripetizioni e delle ridondanze. Siete in trappola: “amò” è uno dei segnali più
atroci del fatto che il vostro legame, per quanto ancora inesistente, è
diventato forte come un nodo di cravatta. “Tesò” ancora vi avrebbe concesso una
speranza di salvezza, “amò” è la vostra condanna.
5)
Vostro
suocero vi prospetta un appuntamento in piazza per un caffè
State sciorinando
il vostro curriculum seduti sulla poltrona in similpelle mentre le chiappe vi
sudano come quella volta a Formentera sulla spiaggia nudista, quando vostro
suocero, che coglie l’occasione per invitarvi a chiamarlo “o gnò”, vi prospetta
la volontà di incontrarvi in piazza per un bel caffè al bar. È un segnale quasi
catastrofico. Sappiate che non berrete mai quel caffè, anzi. Il vostro novello
gnoro vi inviterà a salire in macchina e vi scarrozzerà velocità folle in
tangenziale facendo minimo 4 volte Corso Malta-Pozzuoli e ritorno mentre, con
lo sguardo spiritato e torvo vi ripeterà frasi minatorie per scoraggiare ogni
vostro tentativo di ferimento della sua amata figliola. Se vi va bene, ve la
caverete con un sibillino “chi rompe paga” o con un languido “guagliò, statte accorto!”. Se vi va
male, ‘o gnoro caccia ‘o fierro e a
quel punto vi conviene stare zitti….
Giunti a metà del nostro cammino, pensiamo
sia il caso di fermarci per un attimo. Sappiamo che chi sta piano piano
rivedendosi nel nostro racconto, starà iniziando a percepire i segni di un leggero
malessere, quindi preferiamo non infierire, almeno per ora. Per questo, adesso
sedetevi, prendetevi un bel bicchiere di te caldo e non pensateci più, tra
qualche giorno continueremo con gli altri cinque segnali. Rilassatevi, ma non
troppo: il meglio (o il peggio) deve ancora venire!
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