Dopo un anno buono di astinenza, finalmente gli italiani saranno di nuovo chiamati al voto. Questo diritto/dovere così vituperato e male usato, ma così necessario alla sopravvivenza dell'homo italicus. Diciamolo pure: la maggioranza di noi non ce la faceva più a trattenersi. Dopo scorpacciate di tribune elettorali roboanti di promesse inverosimili, gocciolanti di offese incomprensibili e trasbordanti di luoghi comuni, nell'italiano s'era fatta impellente l'esigenza fisica della scarica diarroica elettorale. Fosse stato anche solo per eleggere Miss Lido Filoscio, il bisogno di rinchiudersi in una cabina per barrare il proprio simbolo andava sublimato in qualche modo. Poco importa, infatti, se il voto alle europee e' utile come una macchina per affilare il burro. Il famoso parlamento di Strasburgo non vara leggi e le famigerate commissioni a Bruxelles, al massimo, possono decidere quanti mesi stagiona il parmigiano e quanto dev'essere lungo l'elastico delle mutande.
Insomma MES, fiscal compact, uscita dall'euro e revisione dei trattati sono tutte decisioni prese dagli stati Nazionali, al più dalla BCE, e non certo dal Parlamento Europeo.
I vari politicanti che si inseguono nell'etere, in un saliscendi d'assurdità che nulla hanno a che vedere con le Europee, quasi sempre riescono a terminare il turpiloquio di non sequitur appiattendosi sulla stessa ridicola posizione: "Batteremo i pugni sul tavolo della Merkel".
Lo ammettiamo: ascoltandoli, per un secondo anche noi ci sentiamo come Ivan Drago quando dice a quello sfigato di Rocky "Io te spiezzo in due". Ma se si accende il cervello per un momento, ci si accorge che la scrivania della Merkel non è a Strasburgo. A meno che non se la porti dietro quando va, quella mezza volta all'anno, al parlamento, ma lo riteniamo improbabile. Ammettiamo comunque che la teutonica cancelliera si trovi a passare per l'Alsazia, secondo voi questo parlamentare che abbia aspettato un anno per fratturarsi il polso sul desco, cosa potrà dire alla povera Merkel?
"Vogliamo più democrazia in Europa!"
E' un evergreen molto trasversale, forse perché fondamentalmente non significa un beneamato salsicciotto. In effetti, ci sembra ovvio che il modo migliore per avere più democrazia in un intero continente, sia mettersi d'accordo col premier di un singolo stato. Un po' come voleva fare Mussolini...
"Più sovranità nazionale!"
Quasi sempre questo va assieme alla prima richiesta. Ci fidiamo così tanto dei nostri politici, da non voler il benché minimo controllo sul loro operato da parte di enti terzi? Ma siamo sicuri? Meglio Scilipoti o il bieco burocrate europeo? In fondo bieco non è un aggettivo cosi denigrante, mentre con un "quella Scilipoti di tua madre" scatta sicuramente la faida...
"Noi non paghiamo! (fiscal compact, MES ...)"
La cancelliera dovrà fare uno sforzo per fingere sorpresa ... non e' la prima volta che l'Italia viene meno ad un trattato europeo, mondiale o rionale ed i soldi del fiscal compact sono meno tangibili dei miracoli di Padre Pio.
"Fuori dall'euro!"
Se la Banca d'Italia non ha ancora impegnato la Zecca per salvare qualche banca in caduta libera, in teoria da domani si può ricominciare a stampare la liretta. I lungimiranti hanno capito che riaprire congiuntamente le case chiuse e' la scelta migliore per avvicinarci il più possibile a Cuba. Non faremmo i soliti precisini del biscotto, notando che farsi eleggere al parlamento europeo per uscire dall'Europa, è come andare in un bordello per restare vergine, ma tant'è.
"Vogliamo il default!"
Ammesso che qualcuno sappia cosa voglia dire, non crediamo che la Merkel, pur volendo, possa opporsi al naturale scorrere delle cose. Siamo più che liberi di fallire (ultimamente pare che sia l'unica cosa che ancora ci riesca), ed invocando il default potremmo semplicemente spacciarla per una scelta presa in perfetta coscienza. Poi auguriamoci che la Merkel ci compri il Colosseo, di modo da impedirci di farci pascolare di nuovo le pecore.
"Porteremo il sud in Europa!"
oppure "porteremo l'Europa nel sud", o ancora "porteremo l'Europa in Europa" o perché no, "sudderemo il portare nell'Europa". Si tratta di una velata minaccia? Costringeremo i tedeschi ad abbandonare la Mercedes per la Seat Ibiza, gli Inglesi a gettare nel Tamigi il fish and Chips per il purpo a 'nzalata e daremo i coffeeshops fiamminghi in gestione alle Mafie? Tanto alla fine, come dice De Crescenzo, si è sempre meridionali di qualcuno e noi, rispetto alla Germania, siamo talmente a sud che tra poco spunteremo dall'altra parte e ci ritroveremo a nord. A pensarci bene, potrebbe convenire.
"Ci serve il tesoretto che ci porterà l'indulto sullo scudo fiscale, alla faccia dell'inciucio teso dagli stati-canaglia di europoli!"
Questa è la perla migliore, la supercazzola per eccellenza, la sublimazione del politichese che diventa un linguaggio nuovo, ma subito comprensibile a tutti: quello della stronzata! Cumuli di termini giornalettistici, in gran parte insensati, ma detti con una certa convinzione davanti ad un Vespa accondiscendente, faranno del vostro santino photoshoppato da manifesto elettorale un ambito feticcio, ma poi non lamentatevi se, alla pronuncia della terza parola, la Merkel chiamerà il servizio d'ordine e vi farà portare via....
Insomma, la dubbia utilità delle elezioni europee è stata ulteriormente trascinata in basso dalla vagonata d'invereconde supercazzole che ci sciorinano.
Povera Merkel, che assieme agli altri parlamentari europei dovrà sorbirsi una masnada di bugiardi o (ed e' anche peggio) ignoranti in buona o cattiva fede.
E poveri pure noi, costretti alla solita figura internazionale da maitre chocolatier per aver scelto dei rappresentanti di cotal forgia.
Ciononostante, il nostro essere uomini italici fa sì che il voto ci scappi e per questo andrà espletato al più presto, o corriamo il rischio di non riuscire a raggiungere la cabina e di doverci liberare in qualche baretto.
Consentiteci però una riflessione pragmatica, visti i fatti, tanto vale guadagnarci qualcosa.
D'altra parte, prendendo spunto dall'esperienza ventennale della Mafia, anche i partiti hanno capito che era d'uopo concedere un certo "non so che" in cambio.
Dalle dentiere omaggio, alla toletta per il cane scontata, per i più materialisti ci sono anche 80 euro acoppo 'a mano. Da consegnarsi, rigorosamente, dopo il voto perché qua, come dice il poeta, nisciuno e fesso.
Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post
venerdì 23 maggio 2014
Vota Merkel!
Etichette:
Berlusconi,
declino,
elezioni 2014,
elezioni europee,
Italia,
napoli,
padroni a casa nostra,
partito democratico,
PD,
politica,
Poteva capitare solo a Napoli,
satira,
solo a napoli,
umorismo,
umoristico
lunedì 23 settembre 2013
Save Berlusca
Diciamocelo: non se ne può più. Tutto sto parlare della decadenza di Berlusconi, ci ha un po' rotto.
A nessuno italiano interessa la decadenza di Berlusconi da senatore. L'importante e' che Zio Silvio resti con noi perché, in fondo, ne abbiamo bisogno. Ci serve. Adoriamo parlarne. Che si tratti di denigrare od idolatrare non è veramente importante.
Per noi è una droga. Gli italiani che votano Berlusconi sono più numerosi di quelli che fumano Cannabis, più di quelli che vanno a Messa la domenica e praticamente pari a coloro che frequentano le prostitute (ma ovviamente si tratta di una coincidenza). Ma vi immaginate come sarebbe l'Italia con le chiese chiuse, senza meretricio e punkabbestia?
Finiremmo come il Giappone? A mangiare roba cruda e guardare il porno censurato.
La modica quantità per uso personale deve valere anche per Silvio. Ogni italiano, deve poter usufruire di un quantitativo minimo di Berlusconi per uso privato. Un seno scoperto il venerdì sera, un partita del Milan il sabato, e iastemma libera alla Santanché.
Avete pensato alla triste fine di tutti i dipendenti e tirapiedi del caro leader?
E non si tratta solo dei poveri lavoratori di Mediolanum, Mondadori o di qualche società off-shore. C'è una schiera di YesMan, ma anche SitDownMan e BringBackTheStickMan, che hanno passato vent'anni arrangiando professioni svariate da giornalisti a veline, ed ora si troverebbero nella triste evenienza di doversi comprare da soli.
E che dire dei MaybeMan della sedicente sinistra che, sconvolti dall'evenienza, cederebbero al loro irrefrenabile bisogno di indulgere nell'unica attività in cui hanno cercato di surclassare Berlusconi: sfornare slogan ancora più improbabili.
Vi immaginate le città tappezzate di manifesti con "Giusto adesso Cambiandolo!"?
E guardate che i cinque stelle, in assenza di Silvio, votano in parlamento l'abolizione del traffico aereo (onde evitare le scie chimiche) il bando del sapone (pulizia garantita da un palla di plastica che spara infrarossi, inserita nell'ano) ed il carcere per chi si spruzza di Autan (per proteggere l'ecosistema).
Ma non è solo lavoro, Berlu si è preso cura di tutti noi, ci ha fornito direttamente dei gusti da avere, delle mode da seguire e delle idee da abbracciare appassionatamente, sublimando quel bisogno recondito che affonda le sue radici nel ventennio fascista e che condiziona il modus vivendi di ogni italiano: la necessità di non pensare, a qualunque costo. Sua emittenza in sostanza non è solo il nostro "masto", è letteralmente il nostro padrone.
A questo punto qualcuno che tira in ballo l'Europa c'è sempre. Come se ce ne fosse mai fregato qualcosa dell'opinione dei crucchi. E poi i più grandi fan di Berlusconi sono gli altri capi di Stato. Per loro Berlusconi è un po' come la star di una soap-opera latina anni '90 per una massaia molto impegnata. La storia poco credibile di un personaggio dalla morale discutibile, piena di colpi di scena surreali. Ma in qualche modo malato la massaia vuole sempre un'altra puntata, deve sapere come andrà a finire, come farà il protagonista ad uscirne anche questa volta più o meno pulito.
Vogliamo forse diventare un paese di sinistra bacchettone come gli Stati Uniti, dove ci si scandalizza per un mezzo watergate ed una ragazzina un po' più precoce delle altre?
Cari amici della Giunta e Senatori, diciamocelo, questa burbera Legge, cosa ha mai fatto per voi?
Si tratta di una donnetta volubile capace solo di dire NO? Volete essere ricordati come quelli sanno solo dire NO? In che modo vi ha aiutato questa signora Legge in tutti questi anni.
Poco, molto poco. Riconoscetelo. Invece il Caro Leader lui vi ha aiutato e se non lo ha fatto ancora, lo farà presto. Chiedete in giro, magari a De Gregorio.
Basta solo che abbandoniate la vecchia politica del NO per abbracciare la nuova politica del SI. Anzi dello YES, che è Inglese, quindi giovane, nuovo fico, cioè Cool. Da bravi, ora tutti insieme, Yes, SitDown and ShutUp.
http://www.youtube.com/watch?v=FXP4uAxwFTg
A nessuno italiano interessa la decadenza di Berlusconi da senatore. L'importante e' che Zio Silvio resti con noi perché, in fondo, ne abbiamo bisogno. Ci serve. Adoriamo parlarne. Che si tratti di denigrare od idolatrare non è veramente importante.
Per noi è una droga. Gli italiani che votano Berlusconi sono più numerosi di quelli che fumano Cannabis, più di quelli che vanno a Messa la domenica e praticamente pari a coloro che frequentano le prostitute (ma ovviamente si tratta di una coincidenza). Ma vi immaginate come sarebbe l'Italia con le chiese chiuse, senza meretricio e punkabbestia?
Finiremmo come il Giappone? A mangiare roba cruda e guardare il porno censurato.
La modica quantità per uso personale deve valere anche per Silvio. Ogni italiano, deve poter usufruire di un quantitativo minimo di Berlusconi per uso privato. Un seno scoperto il venerdì sera, un partita del Milan il sabato, e iastemma libera alla Santanché.
Avete pensato alla triste fine di tutti i dipendenti e tirapiedi del caro leader?
E non si tratta solo dei poveri lavoratori di Mediolanum, Mondadori o di qualche società off-shore. C'è una schiera di YesMan, ma anche SitDownMan e BringBackTheStickMan, che hanno passato vent'anni arrangiando professioni svariate da giornalisti a veline, ed ora si troverebbero nella triste evenienza di doversi comprare da soli.
E che dire dei MaybeMan della sedicente sinistra che, sconvolti dall'evenienza, cederebbero al loro irrefrenabile bisogno di indulgere nell'unica attività in cui hanno cercato di surclassare Berlusconi: sfornare slogan ancora più improbabili.
Vi immaginate le città tappezzate di manifesti con "Giusto adesso Cambiandolo!"?
E guardate che i cinque stelle, in assenza di Silvio, votano in parlamento l'abolizione del traffico aereo (onde evitare le scie chimiche) il bando del sapone (pulizia garantita da un palla di plastica che spara infrarossi, inserita nell'ano) ed il carcere per chi si spruzza di Autan (per proteggere l'ecosistema).
Ma non è solo lavoro, Berlu si è preso cura di tutti noi, ci ha fornito direttamente dei gusti da avere, delle mode da seguire e delle idee da abbracciare appassionatamente, sublimando quel bisogno recondito che affonda le sue radici nel ventennio fascista e che condiziona il modus vivendi di ogni italiano: la necessità di non pensare, a qualunque costo. Sua emittenza in sostanza non è solo il nostro "masto", è letteralmente il nostro padrone.
A questo punto qualcuno che tira in ballo l'Europa c'è sempre. Come se ce ne fosse mai fregato qualcosa dell'opinione dei crucchi. E poi i più grandi fan di Berlusconi sono gli altri capi di Stato. Per loro Berlusconi è un po' come la star di una soap-opera latina anni '90 per una massaia molto impegnata. La storia poco credibile di un personaggio dalla morale discutibile, piena di colpi di scena surreali. Ma in qualche modo malato la massaia vuole sempre un'altra puntata, deve sapere come andrà a finire, come farà il protagonista ad uscirne anche questa volta più o meno pulito.
Vogliamo forse diventare un paese di sinistra bacchettone come gli Stati Uniti, dove ci si scandalizza per un mezzo watergate ed una ragazzina un po' più precoce delle altre?
Cari amici della Giunta e Senatori, diciamocelo, questa burbera Legge, cosa ha mai fatto per voi?
Si tratta di una donnetta volubile capace solo di dire NO? Volete essere ricordati come quelli sanno solo dire NO? In che modo vi ha aiutato questa signora Legge in tutti questi anni.
Poco, molto poco. Riconoscetelo. Invece il Caro Leader lui vi ha aiutato e se non lo ha fatto ancora, lo farà presto. Chiedete in giro, magari a De Gregorio.
Basta solo che abbandoniate la vecchia politica del NO per abbracciare la nuova politica del SI. Anzi dello YES, che è Inglese, quindi giovane, nuovo fico, cioè Cool. Da bravi, ora tutti insieme, Yes, SitDown and ShutUp.
http://www.youtube.com/watch?v=FXP4uAxwFTg
venerdì 15 marzo 2013
Dateci la democrazia
Secoli di battaglie per avere un briciolo di democrazia in questo paese, ed ecco sopraggiungere ancora una forza politica che la nega candidamente. Perché anche se Loro rifuggono il nome di partito e si auto-eleggono araldi della moralità e portavoci della Verità, sono la più importante forza politica italiana.
Poco importano i numeri, se destra e sinistra non fanno altro che fare il filo a questa Comunita' ( gli piace tanto di farsi chiamare cosi').
Hanno un'opinione su tutto. E su tutto vogliono mettere bocca, incuranti di quello che pensano quelli che li hanno sempre sostenuti. E chi non e' d'accordo con loro, è degno dei peggiori tormenti, visto che loro sanno quello che e' meglio per noi.
A nulla valgono i continui appelli degli intellettuali affinché' si dotino di un meccanismo democratico per l'elezione del leader, del portavoce o dell'emissario (o come gli fa più piacere chiamarlo).
Adesso basta. E' il momento di ridare dignità a quelli che in voi hanno sempre creduto.
Cara Chiesa, per favore, il Papa fallo eleggere dai cattolici.
Etichette:
2013,
aliberti editore,
attualita,
papa,
politica,
ridere,
solo a napoli,
umoristico
mercoledì 21 novembre 2012
Primarie del PD
Cari amici,
Detto ciò, contiamo sul vostro senso civico, sulla vostra coscienza e sulla fiducia che ognuno di noi e di voi pone nel singolo candidato, allo scopo di poter operare una scelta coerente e sicura in vista delle elezioni politiche. E mi raccomando, scegliete bene, avessema fà ca pure stavota 'e primarie d'o Pd 'e vvence Berlusconi?
La dirigenza del PD si è raccomandata di proporvi un sunto delle caratteristiche salienti dei cinque candidati alle primarie del PD.
Si tratta di una scelta difficile perché al vincitore toccherà il delicato compito di sostenere Monti per altri cinque anni. Quindi vi vogliono preparati.
Cominciamo da Perluigi Bersani. Questo qui è quello che deve vincere. Mettevi una mano sulla coscienza che noi i manifesti elettorali col suo faccione li abbiamo già stampati. E e poco importa se quando sorride somiglia a Gargamella. In caso di vittoria alle primarie Bersani ha alte possibilità di riuscire anche alle elezioni. Gli alti papaveri del PD hanno infatti notato che negli anni scorsi il pelato ha sempre sfondato. Ha molto nociuto alla sua immagine politica una sua foto in cui prendeva un birra da solo. Solo perché non si vede Renzi col grembiulino che gliela serve. Ha iniziato la sua campagna promettendo un grande rinnovamento fra i suoi collaboratori: trombata la giubilata Birba, escluso grande Puffo a causa di vecchie ruggini, si fanno i nomi di John e Solfamì. La sua promessa elettorale più importante in caso di vittoria è la liberazione da D’Alema. Al momento non è dato sapere chi, fra 5 anni, si farà carico della liberazione da Bersani.
Matteo Renzi si propone come il grande rinnovatore. Si vanta di essere il nuovo che avanza ma in molti gli contestano d’essere il vecchio che è avanzato. Sfoggia un zoccolo durissimo di quasi un milione di sostenitori che sarebbero disposti a qualsiasi cosa purché venga eletto a leader del PD. Si tratta dei fiorentini, che venderebbero la madre pur di non averlo come sindaco. Renzi vuole voltare pagina con idee innovative e giovani. Queste gli sarebbero state suggerite, in incontri segreti, da Berlusconi e svariati vecchi tromboni della Finanza. La promessa elettorale più grande di Renzi è attirare elettori di Grillo e del PdL sparandole ancora più grosse. Lo so, sembra incredibile anche a noi. Andasse male il grembiulino gli dona.
Nichi Vendola, rispetto agli altri, parte svantaggiato. Appartiene ad una categoria sociale alla quale l’opinione pubblica associa una bassa moralità, una scarsa affidabilità ed una generale ambiguità. Parliamo, ovviamente, dei Baresi.
Unico uomo al mondo in grado di ordinare un “prodotto discoidale a lievitazione naturale con condimento di polpa di solenacee, latticini a pasta filata e profumazione a mezzo pianta erbacea di tipo annuale” al posto di una margherita.
Celeberrimi i suoi comizi poetici ed arditi che ricordano ai più gli immortali interventi dei grandi oratori della classicità latina. Difatti i suoi cavalli di battaglia sono: linguaggio incomprensibile e temi-antidiluviani. Il suo eloquio ricorda vagamente la perifrastica passiva, nessuno capisce di cosa si tratti, ma vige il tacito accordo di fingere d’aver compreso. La promessa simbolo di Vendola sono i matrimoni gay, o almeno questo è quello che abbiamo capito.
Bruno Tabacci, per chi non lo sapesse, è l’altro pelato su cui puntare. Che non si dica che il Pd non ha un strategia vincente. E’ uno dei pochissimi politici che è uscito pulito da Tangentopoli. Ha dovuto nascondere questa macchia per farsi eleggere con l’UDC. Tabbaci ha militato in DC, CCD-UDC, Casa della Libertà e si è perfino riuscito ad alleare con l’API di Rutelli nelle sue due ore di vita ed ora è finito col PD. Il rifiuto del Partito dell’Amore e dell’Unione dei Pensionati gli ha impedito di fare il centro perfetto, con grande rammarico da parte di Cicciolina.
La promessa simbolo di Tabacci è di non fare nulla e continuare a sostenere Monti per altri cinque anni. Quindi, visto che uno vale l’altro, perché non lui?
Laura Puppato: chi era costei? Ecologista e donna pingue, rappresenta sostanzialmente ogni forma di quota rosa, sia in senso femminile che suino. Noi ne siamo grandi fan ed indi eviteremo ogni battuta sul suo nome. Il programma politico della Puppato ruota intorno ad un incremento della green economy: l’economia verde. Ad ogni modo noi non ci illudiamo che l’Italia possa essere più al verde di così.
Le proposte della Puppato sono interessanti, realistiche e migliori di quelle di molti degli altri candidati. Saremmo lieti di spiegarvele ma chi volete che la voti?
Detto ciò, contiamo sul vostro senso civico, sulla vostra coscienza e sulla fiducia che ognuno di noi e di voi pone nel singolo candidato, allo scopo di poter operare una scelta coerente e sicura in vista delle elezioni politiche. E mi raccomando, scegliete bene, avessema fà ca pure stavota 'e primarie d'o Pd 'e vvence Berlusconi?
Iscriviti a:
Post (Atom)