giovedì 10 aprile 2014

Magna, magna!

Napoli è la terra della buona cucina, del mangiare bene soprattutto tanto (anzi assai). Un inferno per le transaminasi, portate alla pazzia in un luogo dove anche il fritto misto può rientrare negli sport estremi. Quello che non si sa molto al di fuori dei confini partenopei, è che Napoli è anche il regno della cucina creativa, il crogiolo della sperimentazione tra i fornelli, nonché il luogo per eccellenza in cui vengono inventate nuove pietanze sconosciute al mondo intero. Inventate proprio nel senso, quasi biblico, di create da zero. Non ci credete? Provate a seguirci in questa nostra scorribanda refettoria e vedrete...


Tanto per cominciare, potete fare un pranzo frugale a poco prezzo, e con soli 4 euro potrete godere del misterioso menù TURISTO.


... se invece avete bisogno di qualcosa che "appara 'o stommaco", e' il momento di optare per una pasta condita con il nuovo legume OGM. Il FaGGiolo, in cui la doppia G promette una botta di energia, sopratutto a livello intestinale

....ma passiamo ai fast-food. Quest'ultimi possono accontentare anche i palati più esigenti. Se il chicken sandwich non vi sconfinfera e l'HOT(MENO)DOG non vi solletica, potrete sempre optare per il criptico HAMBURER....
....e per mandare giù l'Hamburer niente di meglio della novità americo-ostrogota: la COCACOLA.LAIT!....


...ma è sui contorni che i napoletani danno il meglio, approfittando di uno spettacolare menù in italo-sanscrito. E se possiamo illuderci che le MelEnzane siano un banale lapsus dell'arcinota melAnzana, la preparazione a FUNHETTO ci fa capire che deve trattarsi di un piatto fusion. Per i più avventurosi consigliamo l'alternativa dei peperoni al GRATTE'. E non rimpiangete il fatto che il flash abbia impallato quel qualcosa di patate....


....si trattava, ovviamente, di un GATO'...
Nel caso non lo aveste ancora capito, siamo alla frutta... 1 killo, 1 euro. Mezzo killo, mezzo euro. E qualcuno ipotizza che il Killo sia una percoca OGM che cresce solo se si sposta l'ombrellone a destra e la si lascia abbrustolire al sole...

Ed ora il gran finale con un dolce dall'assonanza finnica...il fantasmagorico KINDE - PINQUI'...

E se il Pinqui' vi suona troppo piccante, un dolce sponsorizzato dalla Roche, l'innovativo FERRERO ROCHE' sicuramente vi rimetterà in sesto.

C'è solo l'imbarazzo della scelta, sedetevi a tavola e buon appetito!


martedì 25 marzo 2014

Venghino, siori, venghino!


Vendere articoli di poco conto e peggio ancora scadenti e cavarci anche un profitto non è professione da dilettanti. Nonostante Renzi si sia guadagnato in gioventù il soprannome di Bomba, per quanto le sparava grosse, i più riconoscono a Zio Silvio ancora un certo margine nella disciplina del teleimbonitore.  Lo scavallato infatti, non si limitava alla batteria di pentole o al brillocco, ma riusciva a piazzare il bene immateriale, metafisico: l'ottimismo ingiustificato, l'allegria fuori luogo l'odore del denaro e in qualche caso anche il vuoto più assoluto (non si spiegherebbe senno' come abbia fatto a farci eleggere Gasparri). 
Con tali precedenti, piazzare un centinaio di autoblu scalcagnate non sembra un'impresa titanica. Ciononostante la vera sfida per Renzi sarà far dimenticare i precedenti proprietari. Voi la comprereste l'auto blu usata da La Russa senza prima procedere ad un esorcismo? Vi fidereste di rivelare l'auto della Brambilla, che, con le sue frequentazioni animali, ci avrà fatto pascolare cani e porci? La vorreste l'auto di Razzi; il dubbio che sia contagioso non vi verrebbe?  
E considerate che questo è solo un allenamento per quando il fiorentino dovrà vendere l'Italia, come fosse un paese solvibile, all'Europa (magari senza farci ridere dietro).
In realtà, a prescindere dal ruolo politico occupato, qualunque Presidente del Consiglio che cerchi di piazzare l’impiazzabile, dovrà comunque sempre tener presente che esiste un solo essere al mondo che è in grado di vendere qualunque cosa gli capiti a tiro a chiunque, compresi i ghiaccioli al polo sud: il napoletano. Decenni prima che Gennaro D’Auria mollasse quintali di Antibas Rebrescion ai suoi e molto ancora prima dell’invenzione del pacco, doppio pacco e contropaccotto, il napoletano aveva già ben chiare le più ardite tecniche di vendita di beni mobili ed immobili, ma soprattutto, di beni inesistenti….

Cominciamo subito col botto, proponendo a voi tutti una grande offerta: a solo 4.00 EUR, ben 10 CARCIOFIOFI! Ortaggi floreali OGM, per un prezzo da articolo caduto dal camion.

Sei alla ricerca di abbigliamento tecnico per le tua scorribande a due ruote? Cosa aspetti? Con soli 3 euri puoi aggiudicarti un fantastico SOTTOCASCHO, ideale per avviarsi verso un pomeriggio di rattimma al Virgiliano alla guida di un fiammante Duchati o Suzukhi  e, male che vada, se si dovesse andare in bianco, lo si può sempre usare per assaltare qualche coppietta ….

E dei LEGHINS vogliamo parlarne? Che grande novità! Al solo costo di 1/4.00 si può comprare la microfibra, mentre per un misero 3/10.00 ti danno anche tanti colori. Avete capito bene! Un superteconologico microqualcosa coloratissimo per soli tre decimi.

Se proprio col leghins doveste sentire freddo, vi consigliamo caldamente (sic) l’acquisto di questo FOUSON caldo cotone, ché se proprio la brezza dei camaldoli dovesse congelarvi i cosiddetti, per 18 mk, giusto un po’ più sotto, vi danno pure il sole….


Per tutti colori i quali avessero un euro, uno solo, da spendere come gli pare, ci sentiamo di consigliare vivamente questo misterioso prodotto: il TAPETT. Prodotto particolarmente scontato data la sua origine greca. La pronuncia corretta è infatti tape pigreco, il che apre degli interrogativi inquietanti sul cosa possa essere realmente. Per non parlare di quello Svelto 120 a sinistra....

La stessa merceria ci offre altri accessori per brave massaie; che ne dite di acquistare la fantastica microfibra a solo 50 CENTEM? E se manco questo dovesse andarvi bene,con un banale uno potrete aggiudicarvi il prodotto misterioso. Dopo l'acquisto vi verrà rivelato in quale valuta sia da pagare l'uno: lira, euro, dollaro o rene?

“Donna! All’ITERNO tutto 10-20”. Chiaramente un riferimento biblico. L'Iterno deve venire dopo la Genesi.


....chiusura in grande stile con la notte bianca vomerese in versione vintage. Se la cucina molecolare vi ha stufato, se master chef vi disgusta, è il momento di bandire la dieta mediterranea e provare i PANNI alla piastra. Solo 3 euro per la migliore flanella delle Fiandre! Agli amanti degli irish pub consigliamo il cardigan con sottaceti, agli amanti dell'ortografia, un alka seltzer 

lunedì 3 marzo 2014

'O Festiuallera

'O Festiuallera fa schifo. 'Stu festiuallera è proprio uno scuorno. La musica è brutta, non ci sono più le belle canzoni e i bei cantanti di una volta, non ci sono più i presentatori di una volta e, in generale, non c'è più una volta
'O Festiuallera fa schifo, perché non ci sono i cantanti né la musica napoletana, ché noi siamo i migliori del mondo e non esiste proprio che fanno un festival senza almeno venti/venticinque cantanti di queste parti. Poi scopri che tra i giovani ha vinto Rocco Hunt con una canzone in dialetto, e pensi che c'è giustizia su questa terra, e che è il minimo che chi canta in napoletano vinca 'o Festiuallera. Anche se quando hai sentito il nome, credevi fosse quello che faceva i film con Eva Henger. Poi ti dicono che Rocco Hunt è di Salerno e allora vafammocca, 'o Festiuallera fa schifo. 
'O Festiuallera fa schifo perché tiene il potere di riesumare i morti scavati, che ad un tratto ti ritrovi davanti Sandro Giacobbe che ci piaceva assai a nonna Tittina e canta in pleibbec una canzone che manco lui si ricordava più di aver cantato. Finisce lo sperpetuo e tutti piangono per la commozione, anche se oltre alla canzone, non si ricordano manco Sandro Giacobbe, nonna Tittina compresa. 
'O Festiuallera fa schifo perché ti illude e poi ti delude, ché tu vedi all'improvviso uno che canta un pezzo folk e pensi "Uanema, e comme s'è fatto sicco Benny Hill!", poi arriva il presentatore e capisci che ti sei emozionato ascoltando Ron, sperando che nessuno se ne sia accorto.
'O Festiuallera fa schifo perché l'hanno usato per distrarti mentre Renzi formava un governo con cinque nuove proposte ed una marea di vecchi tromboni; e tu non hai capito se la Madia canta con Arisa o diventa ministro.
'O Festiuallera fa schifo perché ti mette davanti alla realtà dei fatti senza un minimo di delicatezza, così tu fai zapping e ti trovi, su Raiuno, la domenica pomeriggio, Savino Zaba che pontifica di musica e tu, che hai studiato chitarra classica per quattro anni e diretto un coro polifonico per dieci, ti senti l'ultimo dei falliti. Poi però vai su uichipedia per vedere chisto chi è e che fa e scopri che di cognome fa Zabaione e ti senti un poco meglio, ma dura giusto due minuti.
'O Festiuallera fa schifo perché per colpa sua ci dobbiamo sciroppare per una settimana Valerio Scanu pettinato come Barbie Raperonzolo, che va per televisione in tutti i programmi del globo terracqueo a dire che lui ha già vinto a Sanremo, ma si è dovuto produrre da solo il disco perché nessuno lo caca più, e per favore compratevelo perché per mantenermi 'ste ospitate mi hanno pignorato pure il perizoma e se non vendo almeno sedici milioni di copie, finisco sotto al ponte affianco a quello dove dorme Marco Carta. E poi dice che la meritocrazia in Italia non funziona.
'O Festiuallera fa schifo, perché con tanta gente che c'è al mondo, dovevano invitare proprio Rufus Wainwright? Poi non vi lamentate se orde di chierichetti e boy scout riscoprono il fascino perverso della protesta violenta e organizzano addirittura una temibile raccolta di firme per non farlo cantare. Quando però vengono a chiedere la vostra firma e voi gli fate notare che non hanno mai alzato un dito contro Madonna o Lady Gaga, che su certe cose ci campano, loro vi guardano con lo sguardo perso e voi date un nuovo significato alle loro occhiaie.
'O Festiuallera fa schifo, perché solo quando si conoscono i compensi dei presentatori, la gente si ricorda di come vengono spesi male i soldi pubblici, mentre quando si parla dei voli di stato per le dame di compagnia se lo scorda sempre. 
'O Festiuallera fa schifo, perché ha vinto Arisa, e a voi quella canzone proprio non piace, poi vostra moglie se ne esce dicendo che la canzone "non è bellissima, però dal primo momento io avevo pensato che poteva vincere" e voi subito pensate "non è bellissima, però dal primo momento io avevo pensato che teneva 'na bella zizza" e ve ne andate a letto contenti, pecchè 'O festiuallera fa schifo, ma pure quest'anno ve lo siete visto fino all'ultimo!


martedì 18 febbraio 2014

10 segnali per capire che vi siete fidanzati “alla napoletana” – Parte seconda


Pensavate ci fossimo dimenticati di infierire sulle vostre avventure sentimentali? Beh, vi sbagliavate. Non ci piace lasciare i discorsi a metà e, soprattutto, ci piace pariare ‘nguollo ai nostri amici che stanno per pagare il prezzo più alto per un fidanzamento. 5 segnali sono ormai andati, eccovi gli ultimi 5:


6)      3 giorni dopo la presentazione ufficiale,  vi arriva a casa un invito

Questo è uno dei segnali più inquietanti, uno di quelli che vi fa capire che vi siete fidanzati anche con la di lei famiglia, in via definitiva. Il cugino Pasquale, che voi non avete mai conosciuto e del quale la vostra fidanzata non vi ha mai parlato nell’unica volta in cui vi siete visti, ha invitato voi, i vostri genitori e i vostri fratelli con eventuali fidanzati al suo matrimonio. A quel punto, è inutile cercare il numero della vostra donna per chiederle spiegazioni, perché non gliel’avete mai chiesto, sarà lei direttamente a chiamarvi. Purtroppo però, non sarà per scusarsi della maleducazione del cugino, ma per prendere appuntamento per farvi fare un vestito damascato color ruggine su misura da don Mimì ‘o sarto. A quel punto, non potendovi tirare indietro, il problema non sarà tanto reperire i mille euro per la busta (che tocca a voi in qualità di maschi di casa), ma spiegare a vostro padre, che ignora il fatto che siate fidanzati, che gli toccherà andare al matrimonio di uno sconosciuto…


7)      I vostri suoceri vi chiamano per andare a casa loro a ritirare un regalo per i vostri genitori

Ormai siete fidanzati da circa 15 giorni, e la vostra relazione è a pieno titolo stabile, consolidata e duratura, per cui i vostri suoceri ritengono sia giusto conoscere i vostri genitori perciò, per rompere il ghiaccio, hanno pensato bene di comprargli un regalo sobrio, una cosa informale e non impegnativa che faccia capire come il gesto sia di cortesia e non certo per creare imbarazzo: un puttino di ceramica con scarpe in finto oro e ali swaroskate alto 90cm. Non provate nemmeno ad abbozzare un tentativo di fuga, siete voi ad essere in torto, visto che dopo 15 giorni ancora non avete portato tutti fuori a cena per conoscersi. Il regalo è il modo più ovvio per estorcere un contatto diretto, essendo doverosa almeno una chiamata di ringraziamento. E badate bene: seppure voi e i vostri genitori aveste voglia di rischiare la vita rifiutando il regalo, non risolvereste il problema, giacché i suoceri non avrebbero vergogna di bussare direttamente a casa vostra….


8)      Ogni occasione è buona per presentarvi alla famiglia di lei

Lo sappiamo, durante la settimana, senza obblighi d’etichetta, vorreste prendervi una pausa per staccare dalla vostra asfissiante relazione, possibilmente lavorando come muli, ma non potrete sfuggire agli imprevisti meeting tra consanguinei. All’improvviso la vostra amata vi chiamerà perché bisogna di corsa andare il clinica, visto che la cugina lasca Concetta (o Carmela, mo’ non si ricorda bene) ha partorito e dovete assolutamente a trovarla. Non preoccupatevi, la vostra amata ha già comprato un pensierino pure da parte vostra. Sapete benissimo che è solo una puerile scusa per portarvi a conoscere tutto il parentume, ma non disperatevi, respirate profondo e chiedete un permesso di due ore al vostro capo, poteva andarvi peggio ed essere costretto ad andare a casa di zia Cira a consolare il povero cugino Antimo, disperato per la dipartita della nonna….


9)      Siete costretti ad evoluzioni circensi per scambiarvi delle caste effusioni

In un mese di fidanzamento, l’unica cosa che siete riuscito a fare con la vostra amata, fra un sabato in casa, una visita in clinica ed un funerale, è solo quel dannatissimo bacio della prima sera. Avreste voglia perlomeno di assaggiare il frutto dell’amore che tanto vi tiene soggiogato, ma lei non anela altro che rimanersene in casa e proprio presso il desco natio non è possibile lasciarsi andare, sennò ‘o gnoro vi spara infronte. Come risolvere il problema? Il complesso sistema legislativo non scritto napoletano ha una falla che vi offre una scappatoia: il balcone. La superficie (se c’è), pur facendo parte della casa, è all’esterno e, pur essendo sulla pubblica piazza, si considera una zona franca. In pratica, se state dentro casa vi spiano con uno spettrografo rubato alla CIA, se state sul balcone è come se foste trasparenti. Tuttavia, essendo l’unico modo per una fugace insaponatina, non lamentatevi se piove e siete costretti a tenere occupate le mani con l’ombrello…


10)      Non avete mai consumato, eppure la vostra donna ha le nausee

Beh, questo è un segnale ambivalente. State rischiando la vita, ma in realtà potete ancora salvarvi. Fondamentalmente, la vostra salvezza sarà la condanna eterna. La vostra amata ostenta nausee e finge svenimenti malgrado, salvo l’intervento dello Spirito Santo, sia materialmente impossibile che sia incinta. A meno che il figlio non sia di un altro, ma vi conviene non paventare l’ipotesi, per non finire scuoiato in un vicolo dei Vergini. L’unico modo che avete per portare a casa la pellaccia, sarà sposarvi. Dopo la vostra proposta di matrimonio, vostro suocero dimenticherà il disonore e lo sostituirà con l’orgoglio di avere un genero ommo, vostro cognato vi chiederà di fare da padrino a suo figlio e voi finalmente potrete amoreggiare con la vostra donna. E ovviamente vi toccherà ingravidarla, perché se poi si scopre che non è incinta, sgamano che nun site bbuono e scuoiato nei Vergini ci finite davvero….


Molti di voi, a questo punto, avranno riconosciuto tutti i dieci segnali che abbiamo descritto. Sì, perché questi segnali o si colgono tutti, o non ce ne sono proprio. Se vi è andata male, ne avete colti sette-otto, ma è solo perché state assieme da troppo poco tempo e fra un paio di settimane avrete completato la lista. A questo punto vorremmo dirvi che se siete solo al numero 2 o 3 potete ancora salvarvi, ma non è così, già dal primo segnale la vostra condanna sarà stata emanata. Non servirà la fuga, non servirà lasciare la propria amata simulando la propria morte e non varrà a nulla cambiare sesso e farsi chiamare Olga. Ovunque sarete, vi troveranno, o comunque troveranno i vostri familiari e li costringeranno a pagare tremila euro di bomboniere che voi nemmeno sapevate di aver ordinato. Ad ogni modo, non pensiate che la vostra novella femminilità possa salvarvi la pellaccia: a vostro cognato Carmine 'sta Olga non dispiace affatto…..

martedì 11 febbraio 2014

10 segnali per capire che vi siete fidanzati “alla napoletana” – Parte prima


Si avvicina turpemente la lugubre ricorrenza di S.Valentino, che obbliga tutti gli innamorati e fare pubblico sfoggio del sentimento che li lega, buttando dalla finestra vagonate di soldi che potrebbero essere stati tranquillamente spesi meglio, invece che in frivolezze e festeggiamenti. Ad ogni modo, obblighi a parte, quello che ci interessa è il fidanzamento alla napoletana, quello vero, quello che rovina intere famiglie, quello che prevede la partecipazione attiva dei parenti fino all’ottavo grado, quello che si consuma “in casa”, insomma quello che può esserci solo a Napoli. Ma quali sono i segnali che possono farvi capire che state vivendo un tragico fidanzamento “alla napoletana”? Eccovi un rapido elenco che potrà aiutarvi a comprendere in quale guaio vi siete cacciati:


1)      Dopo 40 secondi netti dal primo bacio, vi ritrovate già in casa di lei a parlare con vostro suocero.

Non avete ancora terminato di ravanare tra le labbra della vostra amata, che già siete seduti al tavolo del salotto di vostro suocero (che poi è anche la camera da pranzo e quella da letto, se siete in un vascio), il quale vi fa più o meno il terzo grado dispensando pacche sulle spalle. Non importa considerare che eravate entrambi ubriachi e che speravate di usare la vostra novella compagna come mezzo per insaponarvi la cugina, ormai è fatta. Ah, non badate al cartoccio di paste che vi siete ritrovati in mano, le nubende sono solite procurarsene uno con mezzi che farebbero impazzire il più ostinato dei Giacobbo…..


2)      ‘a fedina

Il vostro suocero sta già blaterando sul suo piacere di conoscervi mentre voi State solo aspettando che compaia il cartello di Scherzi a Parte per tirare un sospiro di sollievo quando la vostra amata comincia a chiarire che lei l’anello lo preferisce di oro bianco perché è bionda (pittata, ma non è il caso di essere pignoli). Il segnale è chiaro ed inquietante: l’acquisto della fedina va assolutamente perfezionato, affinché si ufficializzi la vostra relazione. Il fatto che voi questa relazione non la volevate nemmeno non conta più, adesso c’è solo un sigillo da applicare al vostro amore per cui, senza sapere come, vi ritroverete nottetempo in un sottoscala del centro storico, dove l’amico ricettatore di vostro cognato vi aspetta per incidere il nome vostro e della vostra amata su quei cerchietto di materiale pregiato. Un solo consiglio, fate parlare lei al momento dell’incisione, specie se il nome no gliel’avete ancora chiesto


3)      Il destino toponomastico dei vostri figli è già segnato.

A stento ricordate il cognome della vostra fidanzata, eppure già lei immagina di chiamare il vostro primogenito col nome dello gnoro. Non stupitevi se, pur di potare a termine il piano criminoso, è disposta a storpiature clamorose, l’ordine costituito va rispettato a qualunque costo. Quindi vi toccherà fare un numero imprecisato di figli (pecchè sinò nun site bbuono) e di chiamarli, nell’ordine, come: vostro padre, vostra madre, vostro suocero, vostra suocera, tutti i parenti morti prima del tempo in ordine decrescente in funzione del grado del legame, tutti i parenti dispersi, amici d’infanzia morti, animali da compagnia e così via. Poco importa se il rispetto delle consegne non collima col sesso dei vostri figli: Aniella, Concetto, Salvatora e Anno capiranno…..


4)      La vostra fidanzata vi chiama già ripetutamente ed in pubblico “amò”

Siete ancora sotto choc, la nonna della vostra fidanzata vi sta porgendo un caffè d’ordinanza, rigorosamente sciacquato, e già la vostra donna si profonde in arditi “amò, aspetta dduje minuti ca mo’ arriva pure fratomo Geretiello, amò, haje capito, amò?”, del tutto incurante delle ripetizioni e delle ridondanze. Siete in trappola: “amò” è uno dei segnali più atroci del fatto che il vostro legame, per quanto ancora inesistente, è diventato forte come un nodo di cravatta. “Tesò” ancora vi avrebbe concesso una speranza di salvezza, “amò” è la vostra condanna.


5)      Vostro suocero vi prospetta un appuntamento in piazza per un caffè

State sciorinando il vostro curriculum seduti sulla poltrona in similpelle mentre le chiappe vi sudano come quella volta a Formentera sulla spiaggia nudista, quando vostro suocero, che coglie l’occasione per invitarvi a chiamarlo “o gnò”, vi prospetta la volontà di incontrarvi in piazza per un bel caffè al bar. È un segnale quasi catastrofico. Sappiate che non berrete mai quel caffè, anzi. Il vostro novello gnoro vi inviterà a salire in macchina e vi scarrozzerà velocità folle in tangenziale facendo minimo 4 volte Corso Malta-Pozzuoli e ritorno mentre, con lo sguardo spiritato e torvo vi ripeterà frasi minatorie per scoraggiare ogni vostro tentativo di ferimento della sua amata figliola. Se vi va bene, ve la caverete con un sibillino “chi rompe paga” o con un languido “guagliò, statte accorto!”. Se vi va male, ‘o gnoro caccia ‘o fierro e a quel punto vi conviene stare zitti….


Giunti a metà del nostro cammino, pensiamo sia il caso di fermarci per un attimo. Sappiamo che chi sta piano piano rivedendosi nel nostro racconto, starà iniziando a percepire i segni di un leggero malessere, quindi preferiamo non infierire, almeno per ora. Per questo, adesso sedetevi, prendetevi un bel bicchiere di te caldo e non pensateci più, tra qualche giorno continueremo con gli altri cinque segnali. Rilassatevi, ma non troppo: il meglio (o il peggio) deve ancora venire!

giovedì 30 gennaio 2014

Gigin Hood alla riscossa!

Tutte le città più importanti del mondo hanno il loro supereroe: un uomo senza macchia e senza paura che si aggira di notte a combattere con ogni mezzo il crimine, sfruttando le immense ricchezze familiari per finanziare a fondo perso la sua missione. Gotham City ha Batman, Metropolis ha Superman, Paperopoli è ingolfata a dir poco dai vari Paperinik, Paperinika, Paperbat e via discorrendo. E Napoli? Proprio una città con questo popo’ di storia non può permettersi un supereroe? È proprio qui che vi sbagliate, cari lettori! L’antagonista partenopeo delle forze del male è già tra noi, e sta  conducendo la sua battaglia per ridarci una Napoli felice come ai bei tempi. Come dite? Non sapete di chi si tratta? Ma come! Il nostro supereroe è colui che siede al posto di comando: l’impavido Gigin Hood! Da quando occupa il suo scranno, grazie al potere dell'Ordinanza Sindacale, è lotta aperta contro due nemici storici di Napoli: traffico e monnezza. Il nostro Gigin Hood, balzando di notte da una copertura in eternit di Ponticelli alle rovine della Città della scienza, ha spennellato tra le vie cittadine una lunga serie di baffi rossicci con della segnaletica sopra, regalando alla città una pista ciclabile in grande stile. Fosse stato un fan di Giotto, Gigin Hood avrebbe spennellato con coerenza, ma siccome gli piace Picasso, le pennellate hanno quel non so che di astratto, che rendono impossibile l’utilizzo della pista a tutti coloro che non siano dotati di teletrasporto. Ma la battaglia del nostro eroe non si è fermata lì: il centro storico era stracolmo di autovetture e di altri automezzi? Bene, ora non lo è più, grazie alla ZTL. La parte storica della città e le sue zone commerciali ora sono libere dal traffico e possono essere raggiunte solo coi mezzi pubblici. Certo anche i mezzi pubblici inquinano e così via anche quelli. D'altronde i supereroi accorciano le distanze con la super-velocità od i gadget di alta tecnologica (tipo l'auto blu) e non hanno bisogni di questi autobus inquinanti. Ma parliamo della monnezza? Dimenticate i cassonetti stracolmi e le montagne di rifiuti abbandonati a bordo strada. Basta così poco per fingere che non ci siano piú, un potere telepatico alla portata di tutti. Una 'ntecchia di concentrazione in più è richiesta agli abitanti di Giugliano e simili, che devono avere a che fare con l'olezzo nauseabondo. Ma mi raccomando di non strafare con i poteri obnubilanti, perché la tassa sulla spazzatura, quella dovete ricordarvela. 
Dopo aver testato i suoi poteri su obbiettivi "facili" Gigin Hood si sento finalmente pronto a flettere i suoi supermuscoli contro il più grande problema della Città. No, no si tratta della Criminalità organizzata. No, neanche del debito gargantuesco che minaccia i servizi della Città. Un po' più di fantasia Gigin Hood ha messo nel mirino il più terribile nemico del bene pubblico, roba da far tremare i polsi a Superman e forzare Batman a rintanarsi nella caverna cercando la mamma. Si parla, ovviamente, della cacca dei cani. Da oggi ci sarà addirittura una task force impegnata giorno e notte e scovare i cagator scortesi che oseranno imbrattare con i loro prodotti le camminate della nostra città. Sapientemente infiltrati negli ambienti di malaffare, i nostri eroi al soldo di Gigin Hood scoveranno beagle diarroici, alani stitici e levrieri indigesti, provvedendo immantinente a multare gli sprovveduti accompagnatori dei suddetti. E nel caso la cagata venisse trovata in forma anonima? I nostri eroi della task force provvederanno all’istante a prelevare un tocco del pasticciotto e portarlo ai RIS i quali, grazie alle più moderne tecnologieriusciranno in poco tempo a stabilire il legittimo proprietario della deiezione. Eh si, perché Gigin Hood ha avuto la geniale idea di obbligare tutti i proprietari di cani a schedarli ed a fornire il DNA, in modo da rendersi sempre identificabili. Ebbene si, da oggi in poi i deretani canini saranno identificati ed archiviati! Che poi, a pensarci bene, è lo stesso tipo di schedatura ed archiviazione che di solito viene riservata ai culi delle veline su ogni hard disk di provenienza maschile.
Così, da oggi, il turista che ammira i cornicioni dei palazzi di via Toledo, non dovrà più passare il pomeriggio a ravanare nei solchi delle sue suole e lo scippatore che lo borseggia, non correrà il rischio di scivolare sull'infausta deiezione, perdendo il frutto della sudata fatica. Anche qualora il misfatto non si possa evitare, allo sfortunato spacciatore che trovasse un ricordino sgradevole attaccato alla ruota della Mercedes, resterà lo sfizio di poter saper multato il pericoloso scagazzatore stradale. 
Ed allora bando ai disfattismi sterili, con le suole delle scarpe linde e pinte i napoletani potranno correre molto più veloci. Riusciranno a tenere testa al ritorno in auge della Criminalità (i poliziotti sono tutti impegnati ad arrestare i padroni dei cani) ed a sfuggire alla furia dei creditori (questi test del DNA costano). Ed anche Gigin Hood potrà godere dei vantaggi di questo insperato sprint onde sfruttare al meglio la sua super velocità. Visto che presto, ne siamo certi, ne avrà molto bisogno.

venerdì 17 gennaio 2014

Il Boss dei Mercimoni


Abbiamo provato a fare finta di niente. Ci sembrava di aver già sfottuto abbondantemente il settore matrimoniale sul nostro libro nel capitolo O' sposalizio, che i più fedeli tra voi rammenteranno. Eppure, potevamo non notare la suocera che si addobba con un leopardato viola per far pendant con il corredo della camera da letto? Avremmo dovuto tacere delle serenate neomelodiche che coinvolgono tutto un rione? Potevamo guardarci di nuovo allo specchio, soprassedendo sulla suocera che si dibatte col ueddinflauer per il diritto ad una renna fosforescente sul tavolo della sposa?
No, non credo.
Se non l'avete ancora capito parliamo del mitico programma in onda su Real Time: “Il Boss delle Cerimonie”. Chi ha visto l'originale serie americana sui matrimoni zingari non avrebbe mai pensato che potesse esistere qualcosa di ancora più triviale e primitivo. Evidentemente non solo esiste ma non è neanche tanto lontano. Lo show è basato sul contrasto tra due elementi. Sale sfarzose con addobbi rococò che il Re Sole stesso avrebbe ritenute eccessive, invase da orde di selvaggi che terrorizzerebbero Attila in persona.
Si comincia con una panoramica della villa dove si svolge la “cerimonia” (da intendere nel senso partenopeo di esagerata riverenza). La voce della speaker, abituata a commentare gli spot degli assorbenti con le ali, lascia subito trapelare una sottile vena sarcastica. Segue la presentazione del boss della Villa. Uomo di poche parole (almeno in italiano), che sovrintende dall’alto e riceve ospiti manco fosse il Papa, e che non disdegna la catenozza d'oro su delle camicie di seta cosi zammare che riuscirebbero a trasformare Rodolfo Valentino in Mimmo Dany. Uno stile che noi non vorremmo definire “da camorrista”, ma che definiremo “alla Mario Merola versione moderna”, che poi è la stessa cosa.
Questo losco figuro lascia il palco al genero Matteo, ben vestito ed educato e con un nome talmente musicale rispetto al contesto, da far sospettare che si tratti di uno pseudonimo. È lui l'antieroe del dramma, l'unico della serie che riesce a mettere in fila due frasi complete in italiano con tutti i verbi giusti. Il suo contrappasso, per il terribile misfatto della conoscenza grammaticale, consiste nel dover discorrere con il parentume degli sposi su come organizzargli il banchetto più tamarro possibile. Inoltre gli tocca di fingere di non notare gli strafalcioni dei genitori i quali, inorgogliti dalla telecamera, si lanciano in improbabili declinazioni di verbi scovati la notte prima sul dizionario (“tutto va come prefisso”), e si esibiscono in parole straniere gongolanti di k come “Cokktèl” o latine (che poi per loro sempre straniere sono) come “magna pompa”, che lascia aperti interrogativi non di poco conto. Poca roba comunque di fronte ad una donna che si presenta come Mannaggment musicale (qualunque cosa significhi), e ad uno sposo dotato di un maglione che ricorda da vicino un saio francescano
Toccanti i tentativi di Matteo di limitare gli eccessi della coppia di sposi i quali non cederanno di un passo nelle loro assurde richieste. Il cibo è “peccato buttarlo”, ma deve sempre avanzare. I nonni vogliono una cerimonia sobria e naturale, per questo il viados che manipolerà gli invitati è meglio non operato e così via.
Finalmente la telecamera mostra pietà del povero Matteo e si concede un flashback sulla temibilissima serenata pre-nuziale. La sposa preferirebbe che il fidanzato andasse ad ingolfarsi di alcool in compagnia di qualche spogliarellista, ma lui si presenta puntuale umiliandosi davanti a tutto il rione guidato da un “cantante” neomelodico improvvisato. Pur di farlo zittire lei scende e lo bacia, anche per venti minuti, attirandosi le ire delle vegliarde della famiglia che trovano il gesto, di fronte a tutto il rione, troppo “compromettente”, nonostante lei sia incinta di due mesi.
Il programma si allunga per altri venti minuti, ma a quel punto il Prozac, che avevamo assunto dopo i primi fotogrammi, aveva già cominciato a fare effetto, facendoci perdere la performance di Mauro Nardi. Non senza rimpianti.
Ci teniamo a precisare, per i nostri amici del Norde, che non tutti i napoletani si sposano in tale maniera chiassosa e pacchiana. In realtà oggidí, la maggioranza dei Napoletani una cerimonia del genere non se la può permettere.
Nel corso della trasmissione aleggia mistero sui costi, malgrado gli zii dichiarino in un’intervista che per una cerimonia del genere “ci vuole un banco di soldi” e nostre fonti confermano che gli strozzini avrebbero già sequestrato il malcapitato cugino dello gnoro. Ad ogni modo, se lo spettacolo non fuga dubbi sull'annosa questione se i soldi possano comprare la felicità, di certo chiarisce che non essi non ci si può comprare neanche un briciolo di classe (tacendo della cultura). L'evidenza mostra che è possibile spendere un patrimonio, ma sembrare sempre dei morti di fame.