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martedì 18 febbraio 2014

10 segnali per capire che vi siete fidanzati “alla napoletana” – Parte seconda


Pensavate ci fossimo dimenticati di infierire sulle vostre avventure sentimentali? Beh, vi sbagliavate. Non ci piace lasciare i discorsi a metà e, soprattutto, ci piace pariare ‘nguollo ai nostri amici che stanno per pagare il prezzo più alto per un fidanzamento. 5 segnali sono ormai andati, eccovi gli ultimi 5:


6)      3 giorni dopo la presentazione ufficiale,  vi arriva a casa un invito

Questo è uno dei segnali più inquietanti, uno di quelli che vi fa capire che vi siete fidanzati anche con la di lei famiglia, in via definitiva. Il cugino Pasquale, che voi non avete mai conosciuto e del quale la vostra fidanzata non vi ha mai parlato nell’unica volta in cui vi siete visti, ha invitato voi, i vostri genitori e i vostri fratelli con eventuali fidanzati al suo matrimonio. A quel punto, è inutile cercare il numero della vostra donna per chiederle spiegazioni, perché non gliel’avete mai chiesto, sarà lei direttamente a chiamarvi. Purtroppo però, non sarà per scusarsi della maleducazione del cugino, ma per prendere appuntamento per farvi fare un vestito damascato color ruggine su misura da don Mimì ‘o sarto. A quel punto, non potendovi tirare indietro, il problema non sarà tanto reperire i mille euro per la busta (che tocca a voi in qualità di maschi di casa), ma spiegare a vostro padre, che ignora il fatto che siate fidanzati, che gli toccherà andare al matrimonio di uno sconosciuto…


7)      I vostri suoceri vi chiamano per andare a casa loro a ritirare un regalo per i vostri genitori

Ormai siete fidanzati da circa 15 giorni, e la vostra relazione è a pieno titolo stabile, consolidata e duratura, per cui i vostri suoceri ritengono sia giusto conoscere i vostri genitori perciò, per rompere il ghiaccio, hanno pensato bene di comprargli un regalo sobrio, una cosa informale e non impegnativa che faccia capire come il gesto sia di cortesia e non certo per creare imbarazzo: un puttino di ceramica con scarpe in finto oro e ali swaroskate alto 90cm. Non provate nemmeno ad abbozzare un tentativo di fuga, siete voi ad essere in torto, visto che dopo 15 giorni ancora non avete portato tutti fuori a cena per conoscersi. Il regalo è il modo più ovvio per estorcere un contatto diretto, essendo doverosa almeno una chiamata di ringraziamento. E badate bene: seppure voi e i vostri genitori aveste voglia di rischiare la vita rifiutando il regalo, non risolvereste il problema, giacché i suoceri non avrebbero vergogna di bussare direttamente a casa vostra….


8)      Ogni occasione è buona per presentarvi alla famiglia di lei

Lo sappiamo, durante la settimana, senza obblighi d’etichetta, vorreste prendervi una pausa per staccare dalla vostra asfissiante relazione, possibilmente lavorando come muli, ma non potrete sfuggire agli imprevisti meeting tra consanguinei. All’improvviso la vostra amata vi chiamerà perché bisogna di corsa andare il clinica, visto che la cugina lasca Concetta (o Carmela, mo’ non si ricorda bene) ha partorito e dovete assolutamente a trovarla. Non preoccupatevi, la vostra amata ha già comprato un pensierino pure da parte vostra. Sapete benissimo che è solo una puerile scusa per portarvi a conoscere tutto il parentume, ma non disperatevi, respirate profondo e chiedete un permesso di due ore al vostro capo, poteva andarvi peggio ed essere costretto ad andare a casa di zia Cira a consolare il povero cugino Antimo, disperato per la dipartita della nonna….


9)      Siete costretti ad evoluzioni circensi per scambiarvi delle caste effusioni

In un mese di fidanzamento, l’unica cosa che siete riuscito a fare con la vostra amata, fra un sabato in casa, una visita in clinica ed un funerale, è solo quel dannatissimo bacio della prima sera. Avreste voglia perlomeno di assaggiare il frutto dell’amore che tanto vi tiene soggiogato, ma lei non anela altro che rimanersene in casa e proprio presso il desco natio non è possibile lasciarsi andare, sennò ‘o gnoro vi spara infronte. Come risolvere il problema? Il complesso sistema legislativo non scritto napoletano ha una falla che vi offre una scappatoia: il balcone. La superficie (se c’è), pur facendo parte della casa, è all’esterno e, pur essendo sulla pubblica piazza, si considera una zona franca. In pratica, se state dentro casa vi spiano con uno spettrografo rubato alla CIA, se state sul balcone è come se foste trasparenti. Tuttavia, essendo l’unico modo per una fugace insaponatina, non lamentatevi se piove e siete costretti a tenere occupate le mani con l’ombrello…


10)      Non avete mai consumato, eppure la vostra donna ha le nausee

Beh, questo è un segnale ambivalente. State rischiando la vita, ma in realtà potete ancora salvarvi. Fondamentalmente, la vostra salvezza sarà la condanna eterna. La vostra amata ostenta nausee e finge svenimenti malgrado, salvo l’intervento dello Spirito Santo, sia materialmente impossibile che sia incinta. A meno che il figlio non sia di un altro, ma vi conviene non paventare l’ipotesi, per non finire scuoiato in un vicolo dei Vergini. L’unico modo che avete per portare a casa la pellaccia, sarà sposarvi. Dopo la vostra proposta di matrimonio, vostro suocero dimenticherà il disonore e lo sostituirà con l’orgoglio di avere un genero ommo, vostro cognato vi chiederà di fare da padrino a suo figlio e voi finalmente potrete amoreggiare con la vostra donna. E ovviamente vi toccherà ingravidarla, perché se poi si scopre che non è incinta, sgamano che nun site bbuono e scuoiato nei Vergini ci finite davvero….


Molti di voi, a questo punto, avranno riconosciuto tutti i dieci segnali che abbiamo descritto. Sì, perché questi segnali o si colgono tutti, o non ce ne sono proprio. Se vi è andata male, ne avete colti sette-otto, ma è solo perché state assieme da troppo poco tempo e fra un paio di settimane avrete completato la lista. A questo punto vorremmo dirvi che se siete solo al numero 2 o 3 potete ancora salvarvi, ma non è così, già dal primo segnale la vostra condanna sarà stata emanata. Non servirà la fuga, non servirà lasciare la propria amata simulando la propria morte e non varrà a nulla cambiare sesso e farsi chiamare Olga. Ovunque sarete, vi troveranno, o comunque troveranno i vostri familiari e li costringeranno a pagare tremila euro di bomboniere che voi nemmeno sapevate di aver ordinato. Ad ogni modo, non pensiate che la vostra novella femminilità possa salvarvi la pellaccia: a vostro cognato Carmine 'sta Olga non dispiace affatto…..

martedì 11 febbraio 2014

10 segnali per capire che vi siete fidanzati “alla napoletana” – Parte prima


Si avvicina turpemente la lugubre ricorrenza di S.Valentino, che obbliga tutti gli innamorati e fare pubblico sfoggio del sentimento che li lega, buttando dalla finestra vagonate di soldi che potrebbero essere stati tranquillamente spesi meglio, invece che in frivolezze e festeggiamenti. Ad ogni modo, obblighi a parte, quello che ci interessa è il fidanzamento alla napoletana, quello vero, quello che rovina intere famiglie, quello che prevede la partecipazione attiva dei parenti fino all’ottavo grado, quello che si consuma “in casa”, insomma quello che può esserci solo a Napoli. Ma quali sono i segnali che possono farvi capire che state vivendo un tragico fidanzamento “alla napoletana”? Eccovi un rapido elenco che potrà aiutarvi a comprendere in quale guaio vi siete cacciati:


1)      Dopo 40 secondi netti dal primo bacio, vi ritrovate già in casa di lei a parlare con vostro suocero.

Non avete ancora terminato di ravanare tra le labbra della vostra amata, che già siete seduti al tavolo del salotto di vostro suocero (che poi è anche la camera da pranzo e quella da letto, se siete in un vascio), il quale vi fa più o meno il terzo grado dispensando pacche sulle spalle. Non importa considerare che eravate entrambi ubriachi e che speravate di usare la vostra novella compagna come mezzo per insaponarvi la cugina, ormai è fatta. Ah, non badate al cartoccio di paste che vi siete ritrovati in mano, le nubende sono solite procurarsene uno con mezzi che farebbero impazzire il più ostinato dei Giacobbo…..


2)      ‘a fedina

Il vostro suocero sta già blaterando sul suo piacere di conoscervi mentre voi State solo aspettando che compaia il cartello di Scherzi a Parte per tirare un sospiro di sollievo quando la vostra amata comincia a chiarire che lei l’anello lo preferisce di oro bianco perché è bionda (pittata, ma non è il caso di essere pignoli). Il segnale è chiaro ed inquietante: l’acquisto della fedina va assolutamente perfezionato, affinché si ufficializzi la vostra relazione. Il fatto che voi questa relazione non la volevate nemmeno non conta più, adesso c’è solo un sigillo da applicare al vostro amore per cui, senza sapere come, vi ritroverete nottetempo in un sottoscala del centro storico, dove l’amico ricettatore di vostro cognato vi aspetta per incidere il nome vostro e della vostra amata su quei cerchietto di materiale pregiato. Un solo consiglio, fate parlare lei al momento dell’incisione, specie se il nome no gliel’avete ancora chiesto


3)      Il destino toponomastico dei vostri figli è già segnato.

A stento ricordate il cognome della vostra fidanzata, eppure già lei immagina di chiamare il vostro primogenito col nome dello gnoro. Non stupitevi se, pur di potare a termine il piano criminoso, è disposta a storpiature clamorose, l’ordine costituito va rispettato a qualunque costo. Quindi vi toccherà fare un numero imprecisato di figli (pecchè sinò nun site bbuono) e di chiamarli, nell’ordine, come: vostro padre, vostra madre, vostro suocero, vostra suocera, tutti i parenti morti prima del tempo in ordine decrescente in funzione del grado del legame, tutti i parenti dispersi, amici d’infanzia morti, animali da compagnia e così via. Poco importa se il rispetto delle consegne non collima col sesso dei vostri figli: Aniella, Concetto, Salvatora e Anno capiranno…..


4)      La vostra fidanzata vi chiama già ripetutamente ed in pubblico “amò”

Siete ancora sotto choc, la nonna della vostra fidanzata vi sta porgendo un caffè d’ordinanza, rigorosamente sciacquato, e già la vostra donna si profonde in arditi “amò, aspetta dduje minuti ca mo’ arriva pure fratomo Geretiello, amò, haje capito, amò?”, del tutto incurante delle ripetizioni e delle ridondanze. Siete in trappola: “amò” è uno dei segnali più atroci del fatto che il vostro legame, per quanto ancora inesistente, è diventato forte come un nodo di cravatta. “Tesò” ancora vi avrebbe concesso una speranza di salvezza, “amò” è la vostra condanna.


5)      Vostro suocero vi prospetta un appuntamento in piazza per un caffè

State sciorinando il vostro curriculum seduti sulla poltrona in similpelle mentre le chiappe vi sudano come quella volta a Formentera sulla spiaggia nudista, quando vostro suocero, che coglie l’occasione per invitarvi a chiamarlo “o gnò”, vi prospetta la volontà di incontrarvi in piazza per un bel caffè al bar. È un segnale quasi catastrofico. Sappiate che non berrete mai quel caffè, anzi. Il vostro novello gnoro vi inviterà a salire in macchina e vi scarrozzerà velocità folle in tangenziale facendo minimo 4 volte Corso Malta-Pozzuoli e ritorno mentre, con lo sguardo spiritato e torvo vi ripeterà frasi minatorie per scoraggiare ogni vostro tentativo di ferimento della sua amata figliola. Se vi va bene, ve la caverete con un sibillino “chi rompe paga” o con un languido “guagliò, statte accorto!”. Se vi va male, ‘o gnoro caccia ‘o fierro e a quel punto vi conviene stare zitti….


Giunti a metà del nostro cammino, pensiamo sia il caso di fermarci per un attimo. Sappiamo che chi sta piano piano rivedendosi nel nostro racconto, starà iniziando a percepire i segni di un leggero malessere, quindi preferiamo non infierire, almeno per ora. Per questo, adesso sedetevi, prendetevi un bel bicchiere di te caldo e non pensateci più, tra qualche giorno continueremo con gli altri cinque segnali. Rilassatevi, ma non troppo: il meglio (o il peggio) deve ancora venire!

venerdì 19 luglio 2013

Corna 'e mugliera, so' corna overo!

Non è una semplice questione di tradimento. Qua a Napoli non contano le debolezze e i problemi di coppia, è solo una questione d’onore. Dare del cornuto a qualcuno, significa implicitamente dargli del “tradito” e questo, a Napoli, nun se po’ ffà! Il tradimento costituisce un’onta peggiore dell’arresto, della nomea di mariuolo e dell’essere incensurati. L’offesa è di carattere supremo e definitivo, un cornuto resta tale anche se lascia la cornificatrice e l'onta va lavata col sangue, Mario Merola docet, come nelle più famose sceneggiate, in cui il triangolo “isso, essa e ‘o malamente” costituisce la trama stessa. Struggenti lamenti neomelodici associati a inginocchiamenti e lacrime sono un must per chi implora perdono; sguardo arcigno, petto in fuori e rivoltella nella giacchetta contraddistinguono i cantori traditi. D’altra parte, va detto, il tradimento a Napoli ha una sua connotazione sociale legata essenzialmente alla famiglia ed al buon nome che porta, che va difeso presso i più importanti centri di caperaggio del capoluogo. Immaginate la situazione seguente: lui ha 16 anni, fa la seconda media e arrotonda portando le pizze a domicilio il sabato sera. Lei di anni ne ha 15 e sulla sua prima carta d’identità ha già fatto scrivere “casalinga”. Lui la abborda a Mergellina fischiando e urlandole contro suoni gutturali, i due si piacciono e si fidanzano. Dopo 25 minuti lei l’ha già portato a conoscere ai suoi genitori, celebrando così il proverbiale “fidanzamento in casa” e compromettendo definitivamente l’esistenza di due nuclei familiari fino alla settima generazione. Dopo 3 giorni, lui si presenta alle due di notte a casa per farle la serenata, accompagnato dal cugino di un amico, che fa il pianobar a Varcaturo, dopo 7 giorni e 450 km percorsi col motorino per portare le pizze e raccogliere mance, e dopo aver scassinato il salvadanaio della sorella piccola, lui le regala un anello di fidanzamento, al decimo giorno le famiglie si sono conosciute, sono diventate amiche ed hanno fittato un bilocale a Baia Murena per passare le vacanze assieme. Il 15esimo giorno si organizza un pranzo familiare in un ristorante in un posto a scelta tra le pendici del Vesuvio ed il lungomare di Licola, in cui il giovane sfoggerà i suoi nuovi calzoni con piega a mezza tibia e cavallo modello pannolone. Praticamente, un idillio. Fino però al 21esimo giorno. Quel giorno, lei ha la febbre e lui è inconsolabilmente solo a casa sua ad ascoltare musica con il cellulare con lo sguardo perso nel buio, quando all’improvviso viene chiamato al telefono dal cugino Cenzino, quello che ha la macchina 50,  che lo invita ad accompagnarlo ad una festa in cui un suo compagno di scuola (terza media al massino), sta festeggiando i 18 anni. L’improvvido giovine accetta e, galeotta la versione rattusa del gioco della bottiglia, si insapona una delle presenti. A quel punto lui, da ommo sicuro quale è, non si pone alcun problema, MA……….alla festa era presente la cognata della parrucchiera che esercita per le case e frequenta il palazzo dove vive la cugina della ragazza dello zio più giovane di lei la quale, tempo massimo 40 minuti, sarà informata di quanto avvenuto. A quel punto, tra anelli di brillanti buttati dalla finestra, lui che la implora di scendere in piena notte e poi è costretto a fuggire sgommando col motorino dal suocero inferocito che è sceso con una mazza, il padre di lui che a sua volta corre in soccorso del figlio fedifrago con due mazze e il cognato pregiudicato al seguito per spaventare l’avversario, la battaglia è bella che servita. A fare la differenza ed a far pendere la bilancia verso la riconciliazione o la mattanza, saranno velenosissimi post su face book, informazioni ingiuriose sui rivali fornite ai guardaporte più in vista ed sms letti in diretta ad un programma di dediche musicali che va in onda ogni martedì sera su Carditello RadioTV. Alla luce di quanto detto, si capirà facilmente quanto un tradimento sia foriero di drammi epocali a Napoli più che in ogni altro luogo del globo terracqueo e comunque, statene certi, che la battaglia avrà un vincitore finale, chiunque esso sia. Anche perché, altrimenti, la casa a Baia Murena, chi ‘a pava?
Volendo fare un rapido excursus, va detto che il tradimento a Napoli non riguarda solo la sfera amorosa, ma anche la città. Ecco così il dileggio nei confronti di emigranti o presunti tali che dichiarano che “non tornerebbero mai a Napoli”, o che sfoggiano un marcato accento romano dopo una gita parrocchiale di mezza giornata a S. Pietro. Ma non solo: il tradimento è anche quello che viene compiuto nei confronti dalla squadra del Napoli. Anzi, se possibile, quello è anche peggio ed investe non solo i tifosi, ma anche i calciatori. Se anche voi avete mandato una corona di fiori al vostro vicino interista dopo un 3-0, allora potete capirmi. Quante mazzate sono volate nel campetto dell’oratorio per difendere l’onore del ciuccio dalle infamie di una coppia di milanisti? E quante telefonate di dileggio avete fatto a casa di un amico juventino dopo ogni vittoria. E quante altre volte vi siete dati alla macchia dopo una cocente sconfitta? Il tradimento non si perdona, neanche quello dei giocatori. Certo, se Maradona fu costretto ad andarsene con una mano davanti e l’altra dietro, una certa comprensione si ebbe anche nei confronti di chi abbandonò una barca che stava affondando in serie B e C negli anni successivi, ma oggi no! Oggi, col Napoli in lotta per quella cosa tricolore che non si nomina per scaramanzia, il tradimento non si perdona! E così, ecco che Quagliarella, punta spuntata di pochi anni fa, già eletto idolo assoluto della tifoseria e ritratto in quadri, statuine e stampe di ogni genere, è stato subito sostituito nelle stesse da pecette nere, wc e croci attaccati sulla sua faccia, fino a vedere il suo ritratto adornare il bagno di una nota pizzeria in zona collinare. E il più recente Cavani? Per quanto il suo tradimento sia stato minore (è andato a giocare in una società straniera e non con gli odiati rivali della Juve), non è stato comunque gradito. Tuttavia, pur non diventando ornamento per sanitari, è finito più o meno così: